Spazio: ok missione capsula Soyuz
Agganciata la Stazione internazionale
La capsula russa Soyuz si è agganciata alla Stazione spaziale internazionale (Iss). A bordo il nuovo equipaggio russo-americano della stazione: il cosmonauta russo Salizhan Sharipov e lo statunitense Leroy Chiao. Con loro, l'altro russo Yuri Shargin. Sharipov e Chiao daranno il cambio a Gennady Padalka e Mike Fincke che da sei mesi si trovano sulla struttura orbitante: i due torneranno sulla Terra insieme a Shargin.
Il cambio della guarda con brivido sulla stazione orbitante internazionale Iss. Agganciatasi dal vascello spaziale russo Soyuz-TMA5, infatti, la navicella ha raggiunto il suo obiettivo solo dopo una serie di manovre movimentate che hanno fatto scattare anche un allarme.
Più nel dettaglio, una repentina accelerazione della navetta, quando la base era a soli 200 metri di distanza, ha indotto il centro di controllo a Terra a ordinare il passaggio dal consueto regime di attracco automatico a quello manuale.
Un'aggancio che il comandante della Soyuz, il russo Salidzhan Sharipov, ha eseguito, prendendo i comandi per procedere a una manovra di rallentamento e governare poi personalmente un rendez-vous impeccabile. L'emozione è durata pochi secondi prima che il centro di controllo di Koroliov, alle porte di Mosca, potesse distendersi in un applauso ancor più caloroso di quelli che di regola coronano gli agganci in orbita.
L'operazione suggella la missione destinata a portare a bordo della stazione internazionale il decimo equipaggio stanziale: team formato dallo stesso Sharipov e dall'americano di origine asiatica Leroy Chiao, e pronto a trascorrere a 400 chilometri dal nostro pianeta i prossimi sei mesi. Sulla Soyuz, decollata due giorni fa dalla storica base russa in territorio kazako di Baikonur, è giunto anche un terzo cosmonauta: l'altro russo Iuri Sharghin, che resterà sulla Iss solo otto giorni per poi riaccompagnare a Terra l'equipaggio uscente della stazione (il russo Ghennadi Padalka e l'americano Michael Fink) in missione dall'ottobre 2003.
"Abbiamo voluto evitare qualsiasi imprevisto e Salidzhan ha dimostrato alta professionalita"', ha precisato il numero uno dell'ente di progettazione spaziale Energhia, Iuri Semionov. Risolta la situazione e tirato un sospiro di sollievo, Sharipov, Sharghin e Chiao si sono trasferiti sulla Iss, accolti dagli abbracci e dalle pacche sulle spalle di Padalka e Fink.
Non è mancata la consueta festicciola di benvenuto: senza alcolici però, giurano a Koroliov, malgrado le ricorrenti voci sulle piccole scorte segrete di cui favoleggia la stampa moscovita. Voci che lo stesso Padalka ha tenuto a sua volta a smentire, con un qualche rimpianto: "In sei mesi quassù - ha ridacchiato in collegamento dallo spazio - non ho visto neppure un goccio di alcool a bordo".
In seguito battute e convenevoli hanno lasciato posto all'inizio delle operazioni di passaggio di consegne. Per le riparazioni di generatori d'ossigeno e giroscopi che negli ultimi mesi hanno creato qualche problema a bordo della Iss ci sarà tempo nei prossimi giorni e settimane.
Più lontana è invece la ripresa dei voli verso la stazione degli shuttle americani, interrotti dopo la catastrofe del Columbia (febbraio 2003) e destinati a riprendere non prima di meta' del 2005, secondo l'ultima indicazione diffusa oggi dagli uomini della Nasa di stanza a Koroliov.
News tratta da Tgcom.it
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