Guide: passo per passo
Le dimensioni contano
Il lavoro con le keyword è fondamentale ed è uno dei segreti del successo di una campagna. Dovrete sforzarvi di trovare keyword, tante keyword. Quante keyword? In alcuni mercati è possibile arrivare facilmente alle centomila keyword; non pensate di cavarvela con qualche centinaia di keyword!
Ripeto questo punto molto importante: il numero di keyword che usate è fondamentale!
Keyword illegali?
Nella ricerca frenetica di nuove keyword ci capiterà di pensare ad alcune keyword che potrebbero parerci illegali. Non esiste una legislazione precisa in merito e benché alcune società si stanno muovendo per fare in modo che non si possano usare i loro marchi per effettuare ricerche nulla è ancora stato deciso.
Del resto se il nostro annuncio non è ingannevole, non pretendiamo di spacciarci per rappresentanti del, o in qualche modo affiliati al, marchio e lo spazio di cui ci avvaliamo è chiaramente riservato alla pubblicità, allora non stiamo infrangendo alcuna legge. Fosse così gli inserzionisti "tradizionali" dovrebbero lamentarsi che il loro spot è stato trasmesso appena dopo quello di una marca competitiva e l'agente di Manuela Arcuri dovrebbe considerare lesivo essere intervistata su di una pagina che mostra la pubblicità di una caciotta.
Ripeto, siamo in un area in cui non esiste ancora una legislazione precisa, per cui chiedete al vostro avvocato prima di procedere.
In questa lista di keyword crepuscolari possiamo pensare a:
Personaggi famosi. vendiamo scarpe da tennis? Usiamo i nomi di tennisti famosi, di tornei e di campi da gioco.
Marchi proprietari. Potrebbe essere difficile giustificare l'utilizzo di un marchio competitivo, ma se non stiamo traendo in inganno l'utente, una keyword famosa potrebbe fare miracoli ed essere relativamente a buon mercato. Vendiamo marmitte per moto? Perché non provare keyword come marmitta honda, marmitta aprilia, marmitta yamaha... anche se non vendiamo i ricambi originali.
Powerposting
Abbiamo detto che la nostra massima offerta per le keyword è definibile a livello di gruppo di annunci. Questo è esatto, ma non è tutto: Google ci da la possibilità di definire il CPC massimo per ogni singola keyword. Per fare ciò basta aggiungere due asterischi dopo la keyword e poi il valore che vogliamo pagare.
Ad esempio, se abbiamo un gruppo di annunci per cui paghiamo €0,50 possiamo effettuare i seguenti cambiamenti:
scarpe**0,20
scarpe tennis
scarpe tennis rosse**0,75
In questo caso le keyword scarpe tennis ci costano ancora €0,50, mentre la keyword scarpe - che riteniamo troppo generica abbiamo deciso di pagarla solo €0,20; invece valutiamo di più scarpe tennis rosse che è più precisa come query.
Non vi basta? Volete ancora più flessibilità? Allora aggiungete altri due asterischi e specificate un URL diverso a cui deve puntare solo quella query:
scarpe tennis rosse**0,75***http://www.vostrosito.it/xyz
Questa pratica viene definita powerposting e, benché molto potente, rischia di essere molto dispersiva e confusionale. È consigliabile utilizzare queste opzioni con parsimonia in modo da mantenere delle campagne ordinate e ben strutturate e facili da gestire. Ripeto quanto detto sopra in termini diversi: cercate di strutturare le vostre campagne e i vostri gruppi in modo che l'utilizzo del powerposting sia minimo.
Il click through ratio
Abbiamo già indicato che il CTR è uno dei fattori più importanti usato da Google per calcolare la rilevanza di un annuncio. Google sostiene che un annuncio cliccato è un annuncio rilevante e un annuncio rilevante è un'informazione preziosa per l'utente. E se l'utente trova informazioni preziose è certo che ritornerà innestando così un circolo virtuoso.
Per questo motivo Google ci tiene molto che il CTR delle campagne degli inserzionisti sia alto (quindi rilevante per l'utente) e farà di tutto per imporre ciò. Per questo, mentre da una parte ricompensa il nostro CTR aumentando la visibilità degli annunci, dall'altra parte penalizza le keyword peggiori disabilitandole. È nel nostro interesse avere un CTR alto.
Teniamo però a mente che:
Google ricorda i CTR passati. Se mettiamo in pausa una campagna l'alto CTR che abbiamo guadagnato non andrà perso: niente paura.
Nonostante venga mostrato un CTR calcolato tenendo presente il click through ratio degli annunci mostrati sui siti partner, il solo CTR che conta verso la disabilitazione delle keyword è quello calcolato sulle pagine dei risultati di Google.com.
Ciò che conta è il CTR complessivo di una campagna. Se la media complessiva di una campagna è al di sopra dello 0,5%, le keyword che non riescono a raggiungere questa soglia sembrano essere ignorate. In altre parole: tenete una buona media e le vostre perle segrete, quelle che pagate davvero poco, ma che non hanno un CTR alto non saranno disabilitate. Pensate, potete avere decine di keyword che costano €0,05 con un CTR molto basso e riuscirete a tenerle attive se la media complessiva della vostra campagna è sufficientemente elevata!
Google calcolerà la performance della vostra campagna dopo le prime 1.000 impression.
In ogni caso, a meno di nuove disposizioni, fate in modo di tenere il vostro CTR al di sopra del 0,5% o le vostre keyword verranno disabilitate. Alcune voci indicano che, per certe posizioni, Google accetta CTR fino a 0,35%, ma qui siamo davvero nel reame del pettegolezzo.
Indice 1. Introduzione 2. Come funziona AdWords 3. Keyword e gruppi di annunci 4. Opzioni avanzate 5. Consigli finali |
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